Il progetto

Progetto 2020-21

Sotto l’ala del leone di San Marco: Pilacorte, scultore lombardo in Friuli.
L’Associazione Antica Pieve d’Asio, nata nel 2018 con l’intento di valorizzare i beni culturali del proprio territorio quali simbolo identitario e fattore di crescita sociale, ha in programma una serie di iniziative dedicate a Giovanni Antonio Pilacorte, il più celebre degli scultori lombardi attivi in Friuli in epoca rinascimentale, promuovendone la migliore conoscenza e la valorizzazione di un’opera spesso dispersa e frammentata.
L’occasione è data da una serie di nuovi ritrovamenti e dal restauro, appena concluso, dell’altare maggiore dell’antica Pieve di San Martino d’Asio (1525-1528), il più monumentale altare lapideo realizzato in Friuli, coincidenti con il cinquantenario della monografia sull’artista pubblicata nel 1970 da Giuseppe Bergamini per conto della Società Filologica Friulana.
Foto Alessio Boldrin Foto Alessio Boldrin
Lo studioso sarà infatti protagonista del convegno che si terrà a maggio 2021 in Palazzo Tadea, in collaborazione con il Comune di Spilimbergo, città dove Pilacorte si stabilì con la sua famiglia. Il convegno vedrà la partecipazione di vari esperti del settore, con lo scopo di fare il punto sulla sua opera alla luce degli ultimi rinvenimenti materiali e documentali, e nel contesto della lunga stagione dei maestri comacini attivi in Friuli già in epoca patriarcale, favoriti dall’avvento della Repubblica di Venezia.
Una mostra fotografica a carattere itinerante intorno alla produzione scultorea di Pilacorte e della sua scuola presenterà le novità e le restituzioni di opere smembrate.
In vista di tale appuntamento, l’Associazione promuove una capillare azione di carattere didattico e divulgativo, attraverso il confronto diretto con le opere d’arte e il loro racconto nel contesto del paesaggio culturale di appartenenza. Si sta predisponendo con una serie di itinerari mirati per individuare e tracciare il “cammino”, passo per passo, del Pilacorte sul territorio friulano, documentandone e anche ricostruendone, se modificata, alterata o distrutta, l’opera, mappando un itinerario tematico in grado di restituire alla memoria e alla comune fruizione le sue opere e quelle della sua scuola. A questi si affiancheranno laboratori didattici con il coinvolgimento ampio di istituzioni scolastiche e museali, associazioni, l’UTE dello spilimberghese e i comuni partner del progetto.
Foto Alessio Boldrin Foto Alessio Boldrin
Si intende approfondire anche il tema delle cave della pedemontana occidentale (Travesio, Toppo, Meduno e Clauzetto) alle quali Pilacorte e molti altri scultori hanno attinto nei secoli, attraverso studi storici che permettano il recupero della memoria attraverso la raccolta delle testimonianze orali e la musealizzazione di quelle materiali. Contestualmente si approfondirà anche il tema delle prospettive economiche e le ricadute sul territorio legate alla lavorazione della pietra, continuando, come in passato, a proporre laboratori di ricostruzione dei muri a secco (patrimonio UNESCO).
Verranno organizzate visite guidate alla scoperta delle opere del Pilacorte nel loro contesto architettonico e paesaggistico, spaziando in tutti i luoghi dove l’artista ha operato, dal Friuli occidentale alla Carnia fino alla Slovenia. Sono stati già realizzati già due itinerari, uno nei comuni di Clauzetto e Vito d’Asio, che ha avuto come fulcro la scoperta, in anteprima, dei sorprendenti risultati del restauro dell’altare maggiore di San Martino d’Asio, e il secondo a Sequals e Solimbergo.


Il progetto è reso possibile grazie al finanziamento della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, di Friulovest Banca, di Fondazione Friuli, e alla collaborazione di enti e associazioni partner (Diocesi di Concordia-Museo diocesano di arte sacra, Comuni di Clauzetto, Meduno, S. Giorgio della Richinvelda, Sequals, Spilimbergo, Vito d’Asio, Comitato San Floriano di Illegio, UTE dello Spilimberghese, Associazione Il progetto, Parrocchie della pieve d’Asio, ALEF).